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Enza Venturelli. Vi racconto il mio Cosimo Cristina

Recensioni

Enza Venturelli. Vi racconto il mio Cosimo Cristina

di Roberto Serafini (Autore)
5 su 5 stelle sulla base di 10 Recensioni
Da Franca Adelaide Amico il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

" Vi racconto il mio Cosimo Cristina" di Roberto Serafini. Ho appena terminato il libro di Roberto Serafini, un libro possente, toccante e nello stesso tempo erudito. Ha una struttura tripartita in quanto comprende una prima parte tutta concentrata quasi interamente sulla storia d' amore di Cosimo ed Enza; una parte centrale, molto ampia, poi, sviscera con capillare impegno da parte dell' autore, tutte le ragioni, le cause, le riflessioni sulla morte del grande personaggio.La documentazione presentata dall' autore è vastissima, attenta : non ci troviamo più nell' ambito del romanzo, bensì, della ricerca erudita delle fonti.Procediamo, così, verso la terza parte del libro. Ritorna la modalità del romanzo, non più solo romanzo d' amore, adesso, ma anche thriller , e dei più avvincenti. Non manca, alla fine, un' appendice comprendente le più belle lettere d' amore di Cosimo ad Enza. E' un libro per chi vuole conoscere e per chi vuole calarsi in una favola d' amore d' altri tempi. Bravo, Roberto.

Da Giovanni Capotorto il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Una storia d'amore d'altri tempi, quello tra Cosimo e la sua fidanzata Enza Venturelli, voce narrante e ispiratrice di questa opera, in cui Roberto Serafini ha saputo fondere sapientemente ricordi personali, lettere, cartoline, articoli e cronache dell'epoca. Racconta gli ultimi anni di vita del giornalista siciliano ucciso dalla mafia il 5 maggio 1960, un ritratto privato che ne mette in luce i sentimenti, i sogni, i progetti oltre all'impegno civile, un giornalista scomodo di cui solo negli ultimi anni si sta recuperando la memoria.

Da Anna Meola il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Enza Venturelli. Vi racconto il mio Cosimo Cristina di Roberto Serafini Sono stata subito catturata dalla copertina; mi ha trasmesso emozioni multiple: amore, voglia di scrivere, voglia di aggrapparsi alla corrispondenza epistolare con la speranza di non perdersi, ma anche solitudine e tristezza, ma soprattutto tanta intensità, la stessa che ho ritrovato leggendo il racconto di Enza, magnificamente messo su carta da Roberto. Una storia d'amore di altri tempi: vero, profondo e sincero, stroncato dal cancro della mafia. Parole toccanti, uniche e la ricostruzioni degli eventi attraverso i documenti pubblicati, ne danno ancora di più emozioni e profondità. Personalmente in alcuni tratti del racconto, non ho potuto resiste a non fa scivolare qualche lacrima sul mio viso per gli accaduti, ma non solo, anche per le parole indirizzate a Enza "mia cara bambina" come la chiamava Cosimo. Un grande uomo con coraggio e "senza peli sulla lingua" , ma un giornalista scomodo ... Complimenti Roberto per la tua bravura, ma soprattutto per tutto il grande sentimento che si percepisce tra le righe.

Da Romina E. C. il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Ci sono storie che appartengono a tutti e che vanno raccontate. Sono le storie di chi ha lottato non solo per se stesso, ma per un bene comune. È il caso di Cosimo Cristina, uomo e giornalista siciliano che si è battuto per la libertà del suo popolo dalla mafia e dalla corruzione, usando un mezzo dalla potenza spaventosa, ieri forse ancora più dei nostri giorni: la stampa. Dal giornale da lui fondato, Prospettive Siciliane, Cristina sferra i suoi attacchi alla politica corrotta e alle cosche siciliane, in particolar modo a quelle del territorio di Termini Imerese. Il racconto inizia in un una giornata soleggiata d'agosto, a Caltanissetta, luogo in cui ha anche inizio la storia d'amore tra l'ambizioso, tenace e impavido giornalista, e l'io narrante: Enza Venturelli, alla quale Roberto Serafini ha magistralmente prestato la sua penna. Quella stessa Enza Venturelli che vede svanito il suo sogno d'amore nel momento in cui apprende la notizia della morte del suo giovane fidanzato, trovato senza vita in una galleria ferroviaria. "Morte suicida", dicono. Fino ad archiviare un caso che è poi stato ripreso successivamente, per dare il giusto merito a un uomo ucciso dalla mafia per non avere saputo tacere di fronte al malaffare. La lettura è fluida e scorre attraverso le pagine che raccolgono le lettere d'amore scambiate dai due innamorati, mostrandoci anche uno spaccato della società di allora (fine anni Cinquanta/inizio anni Sessanta), dei suoi usi e costumi, e quelle che riportano fedelmente atti giudiziari e documenti storici. Enza Venturelli narra e Roberto Serafini raccoglie gemme di ricordi per ricostruire una storia approfondita da ricerche d'archivio che vanno a corredare un testo che diventa un documento vivo e pregnante. Ci sono storie che appartengono a tutti e da oggi, questa, appartiene anche a me, che della Sicilia ho voluto fare la mia terra di adozione da anni e che di Cosimo Cristina avevo sentito parlare, ma mai così come ha saputo fare Roberto Serafini con questo libro.

Da Anna Laura Folena il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

C’è un pezzo di storia italiana, positiva, perché racconta di un giornalismo coraggioso, e negativa, perché inesorabile piomba sul protagonista la punizione per la sua onestà. E poi c’è l’amore, ma non quello melenso e romanzato dei fumettoni, quello vero di due giovani che desiderano di costruire una vita solida insieme, e che proprio perché vero ci fa sognare ancora di più. Questi sono i due ingredienti più lampanti di Enza Venturelli. Vi racconto il mio Cosimo Cristina. Ma in questo libro c’è molto di più, c’è ricerca, documentazione, precisione, ma soprattutto c’è il talento di un autentico scrittore. Roberto Serafini conosce bene i tempi e i ritmi della narrazione, riuscendo a non annoiare mai, rendendo amabili i protagonisti delle sue pagine, tanto che al lettore sembrano “di famiglia”. Non si può fare a meno di partecipare alle vicende della coppia, come se ci riguardassero in prima persona. E, in effetti, ci toccano davvero in prima persona sul serio, perché ci accompagnano dentro a fatti della storia del nostro Paese che non possiamo ignorare. E lo fanno invitandoci innanzitutto al coraggio. “Coraggio” può essere considerata la parola chiave di questo libro. Cosimo Cristina è coraggioso senza riserve: lo è come giornalista, nel proprio impegno professionale nel denunciare i crimini, e lo è come innamorato che non si tira indietro di fronte alla promessa di un progetto di vita senza date di scadenza, per sempre. Un “per sempre” spezzato dalla sua scomparsa prematura. A donare una patina antica all’amore tra Enza e Cosimo sono le loro lettere, che ci ricordano quanto, prima delle email, dei messaggini, e delle chat, l’attesa fosse una componente che arricchiva le relazioni. Arrivava una lettera, la si toccava, annusava, apriva con emozione, si leggeva e rileggeva, accarezzando con gli occhi la calligrafia della persona cara, poi si pensava bene a cosa rispondere, si sceglievano il foglio giusto e la penna migliore, spesso si faceva una brutta copia e poi si stendeva con cura, si controllava bene prima di spedire e si aspettava la risposta. Con pazienza, in silenzio. Quel silenzio che cala alla fine del libro di Roberto Serafini, ma solo per fermarsi a pensare, prima di parlare ancora di ciò che Cosimo Cristina denunciava, per continuare noi ogni giorno la sua battaglia civile. Voto 5/5

Da Chiara Saccavini il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Ci sono molti modi di raccontare storie di omicidi di mafia. Penso ai romanzi di Sciascia, Il giorno della civetta, o A ciascuno il suo… Penso a Marcelle Padovani Cose di cosa nostra, sorta di testamento del giudice Giovanni Falcone. Penso a Il giudice ragazzino, di Nando Dalla Chiesa… Roberto Serafini ha intrapreso tutt’altra strada e devo ammettere che mi ha totalmente spiazzato. Chi si aspetta un libro cupo –in fondo si tratta della storia di un efferato omicidio -, rimarrà deluso. L’autore infatti svolge l’intera vicenda attraverso le solari, delicate, amorevoli parole di due giovani che si incontrano per caso e si innamorano. Essendo lontani per lavoro e per i casi della vita, i due si scrivono, meravigliose lettere che nell’attuale clima permissivo e lasciatemelo dire, un po’ lascivo che caratterizza la nostra società, hanno il sentore di un amore d’altri tempi, quasi tra due adolescenti, pieni di sogni, di Bellezza, ricchi di quella semplicità che oggi abbiamo perduto, che si appaga di piccole cose, di una parola, di una fotografia. Roberto Serafini, con grande sensibilità e maturità, conforma lo stile della propria narrazione a questo sentire idealistico e ne trae un romanzo molto scorrevole seppur preciso nell’analisi dei fatti, e ci fa rivivere un preciso momento storico. Eppure la sensazione è che il tempo si dilati a dismisura giungendo ai nostri giorni con assoluta modernità, e in ogni pagina par di sentire il profumo dei fiori di arancio siciliani, il cui caldo aroma scalda il nostro cuore ferito dalla bruttura degli eventi umani.

Da Giovanna Avignoni il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Holetto da parecchio tempo il libro "Enza Venturelli. Vi racconto il mio Cosimo Cristina", ma non mi sono mai sentita all'altezza di lasciare un mio feedback, tanto considero eccelse le doti del suo autore. Con l'inizio del nuovo anno, però, ho deciso, finalmente, di pubblicare un mio piccolo commento per un libro scritto in maniera magistrale, dove si alternano spaccati di vita intima e delicata ad articoli di giornale che rimandano a fatti di cronaca italiana ancora attuali e mai superati. Un libro forte, di denuncia e riscatto per un giovane che aveva un unico sogno: la verità. "Senza peli sulla lingua" era il suo motto. Una lingua che sapeva parlare di ingiustizie e di soprusi con tocco tagliente e sagace, ma anche discorrere d'amore con delicatezza e grandi speranze. Un lavoro pregevole, quello di Roberto Serafini, autore eclettico e volitivo al quale auguro tutto il successo che merita.

Da Aquilina Raffaella il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Lo confesso, volevo prendermi un po' di tempo per lasciare una recensione sul libro di Roberto Serafini . Ho finito il libro un po' di tempo fa ma per commentarlo, descriverlo, avevo bisogno di curare al meglio le parole che volevo spendere . Mi sono immersa in questo romanzo stupendo, pieno di emozioni, storia, sentimento e di cronaca di fatti realmente accaduti. Il racconto di un amore di altri tempi, di una donna bambina innamorata di un uomo, Cosimo Cristina. Un giornalista pieno di coraggio, forte dei propri ideali, consapevole dei rischi in cui incorreva. Mai per un solo istante ha rinnegato la sua passione per la cronaca, per scrivere al fine di vincere un sistema corrotto e lottare. Cosimo innamorato di Enza. Un amore documentato da lettere dense di delicatezza, sentimenti quasi impercettibili nel mondo in cui viviamo. Complimenti a Roberto per aver tramutato in pagine una storia così magica, così coinvolgente e commovente. Libro dalla scrittura musicale che scorre piacevolmente. Non aggiungo altro: leggetelo , ne vale davvero la pena.

Da Pietro Romano il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Una storia d'amore struggente in uno scenario terribile come quello mafioso. Ottimo lavoro in tandem con Enza Venturelli, zia di Roberto Serafini, e fidanzata all'epoca dei fatti con Cosimo Cristina. Siamo nel 1958 dove un bacio rappresentava una prova d'amore importante prima del matrimonio. La storia di Cosimo Cristina, un uomo " senza peli sulla lingua " come recitava il motto di cui parla quando introduce il programma del giornale da lui fondato ( insieme al suo amico Giovanni Cappuzzo ) " Prospettive Siciliane " per iniziare quell " opera di moralizzazione " che avrebbe allontanato la Sicilia dagli stereotipi della " Sicilia di Don Calò Vizzini e di Giuliano " Pulito e solido...l'amore di Cosimo per Enza è la prova " schiacciante " del suo omicidio. ..che stride con i tentativi di depistaggio da parte di " Cosa nostra " ... In questo libro Enza Venturelli ci regala testimonianze preziose che aiutano a fare luce sulla morte del suo amato Cosimo. .. Confesso di essermi commosso, sia per le sofferenze che ha dovuto patire Enza, che per le conclusioni dove ammette di non averlo mai dimenticato. Siamo tutti certi che Cosimo sia stato ucciso. ..ed è chiaro anche con le parole di Enza Venturelli. .. " Credetemi. Cosimo amava la vita! " Cosimo Cristina era davvero il Principe azzurro che ogni ragazza desiderava! Ogni Siciliano che si rispetti dovrebbe avere questo libro nella propria biblioteca personale. ..un libro prezioso, come le testimonianze contenute in esso e, come scrive Roberto Serafini nei suoi ringraziamenti, senza i ricordi di sua zia Enza " questo libro non ci sarebbe stato. "

Da Tessaro Franco il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

Feedback del romanzo: ENZA VENTURELLI vi racconto il mio COSIMO CRISTINA Come dissi in passato; certi libri dovrebbero finire sui banchi di scuola. Perché vi chiederete? Perché i giovani sappiano chi sono gli eroi. Perché questo fa parte della storia. Perché solo in questo modo, possono capire in quale mondo, stanno vivendo. Roberto Serafini ha creato un documento che tutti dovrebbero leggere. La storia di Enza Venturelli e Cosimo Cristina mi ricorda il racconto di Alessandro Manzoni, ( I Promessi Sposi ) ma qui non c’è un don Rodrigo che li perseguita, qui c’è un’intera struttura con il nome: mafia. Solo a pronunciare questo nome mi si accappona la pelle e la paura m’invita a non continuare. Allora mi chiedo come abbia fatto Cosimo Cristina? Dove ha trovato tutto il coraggio di scrivere su una testata giornalistica, denunciando i reati, i mandanti e gli esecutori dei crimini avvenuti sulla sua terra: la Sicilia. Penso che la forza l’abbia trovata nella sua unica e grande donna, Enza Venturelli, alla quale scriveva intense e raffinate lettere d’amore. Cosimo Cristina non si è mai arreso, neppure davanti alle minacce, favorendo la sorte piuttosto che la vigliaccheria. Roberto Serafini non ha scritto una biografia, ha usato la corrispondenza e il ricordo di un amore stroncato, solo per aver dichiarato la verità. La testimonianza di Enza Venturelli è fondamentale, mi ha tenuto legato alla poltrona con il respiro sospeso, curioso di quel che ne sarebbe seguito. A pag. 189 i miei occhi si sono fermati su una data: 23 febbraio 1960. A quel tempo avevo sei anni e di questi fatti non ne avrei mai saputo nulla se Roberto Serafini non li avesse pubblicati. Oggi 22 gennaio 2018, invito tutti a leggere questo libro, particolarmente in questo periodo, dove fra non molto si potrà fare la differenza. 5 stelle sono meritate bravo Roberto complimenti.

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