Quella linea sottile...

Questi sono tempi poco propizi alle grandi spiegazioni del mondo. La confusione, il non senso, la sensazione di stare in piedi sopra ghiaia che frana da un monte… Ci vuole coraggio, ci vuole forza per continuare a guardare, per cercare di svelare la realtà. Ci sono svariati tipi di coraggio: quello fisico, estremo di chi si avventura a scalare i quattordici ottomila in solitaria: incontro a bufere, crepacci, mancanza di ossigeno… e quello psichico, emozionale, poco visibile, di chi si avventura, e può farlo unicamente in solitaria, a discendere negli anfratti scuri e talvolta completamente bui delle sue caverne interiori, dove sa per certo che incontrerà ricordi pieni di amore, di tenerezza, ma che il prezzo per ritrovarli sarà il dolore. Chi di noi, potendo tornare indietro, non vorrebbe dire altre parole a coloro che ha amato? Chi di noi, non si è mai chiesto come sarebbero potute andare le cose, se solo fosse stato capace di vedere in tempo… di capire in tempo? Quanti mondi possibili! *** In questa raccolta di racconti, Maria Teresa Lezzi Fiorentino, attraverso le sue indagini, fatte di sapori, percezioni sottili, cigolii, cadenze della vita… ci tiene in equilibrio sulla linea sottile che separa, a volte, il lasciarsi andare nella confusa oscurità delle proprie ossessioni, dal mettere tutti noi stessi nel raggio di luce di un affetto, che permettendoci di coltivarlo, ci salva. E’ impresa alquanto difficile riuscire a narrare l’introspezione, a portare il lettore nei propri stati d’animo fino a far sì che diventino i suoi. Lei è stata capace di farlo; complici: la sua penna sapiente e il coraggio spaventato, silenzioso e ostinato di un vero esploratore dell’anima. 🌊🌊✨✨💞 Sabina 🌺

Ho scelto questo libro perché mi piacciono i racconti e il titolo, in particolare, mi ha incuriosito. Amo la brevità e la leggerezza, ma... questa volta faccio i conti con un coinvolgimento emotivo non previsto. Leggo e rileggo e ogni volta il cuore fa le capriole, mentre vedo con estrema chiarezza quella linea sottile che esiste per tutti noi. I personaggi appartengono alla vita quotidiana e forse proprio per questo, quando chiudo il libro, continuano a vivere, per sempre. Marco Idile