CARRELLO
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È l'anno 784 ab Urbe condita, Maria è sotto la croce di suo figlio. Cerca di capire. Si sforza di capire. Ha accettato qualcosa di inaudito, in un'epoca in cui il ripudio, la lapidazione e addirittura il rogo veniva utilizzato per le donne adultere. Cosa era diventata, adesso lei, per la gente? Come avrebbe accolto il suo giovane sposo, il tèkton Giuseppe, un simile affronto alla sua dignità? L'aspetto umano di questa giovane coppia è al primo posto. Lei "sa" che quel "fagottino" è speciale; crede in cuor suo, a quel messaggero incontrato in un pomeriggio assolato alla fontana, che le ha parlato di "Figlio dell'Altissimo". Ma lei è una donna, è una ragazzina e le domande che si pone, i problemi che incontra sembrano sovrastarla. Ma lei non teme. Si impone di non temere. "Non temere… Maria" se lo ripeterà spesso come sostegno nei momenti più difficili e incomprensibili. Il romanzo storico ripercorre i rapporti tra i gruppi di Ebrei che vivono nella Palestina di 2000 anni fa e i rapporti con le varie popolazioni che hanno portato gli Ebrei ad essere governati prima da un re straniero, Erode Ascalonita, e poi direttamente dagli stessi Romani che, per l'ultima volta, distruggeranno il grande Tempio di Gerusalemme fatto ricostruire dal re Erode.
Ho letto il libro, tutto d'un fiato, era difficile staccarsene. Leggendo il libro ti ritrovi immerso in quei luoghi e nei tempi in cui si svolge il racconto. Molto interessanti le notizie storiche che si trovano e le curiosità. In aluni momenti la prosa diventa poesia. Non avevo ancora letto un libro in cui è direttamente la madre di Gesù che racconta la storia di suo figlio e del suo popolo. Simpatico e molto tenero l'accostamento al bambino chiamandolo "fagottino" e "Figlio dell'Altissimo".
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