Nàiade

Un uomo realizzato umanamente e professionalmente, che torna a Nizza, nella sua città d'origine, con la speranza di colmare il vuoto della sua sfera affettiva.
André è consapevole, dotato di fascino e di savoir faire, ma ha un passato: l'affetto che prova per sua cugina Michelle, con cui ha vissuto una storia d'amore da giovane e che rappresenta l'unica donna che abbia davvero amato nella sua vita.
Figlia della sua unica zia, trovata neonata in fasce in un bosco e adottata dai nonni, dopo la nascita di suo padre, Michelle è divorziata da una dozzina d'anni e vive un rapporto semi conflittuale con la figlia diciottenne Guenièvre, che la reputa in buona parte responsabile della perdita del padre.
Durante un'uscita serale la ragazza sfoga i suoi malesseri, gli confessa che stava assieme a un ragazzo da un paio di mesi ma che non aveva avuto ancora un rapporto completo. Che le manca il padre, andatosene da casa quando era ancora una bambina.
Pensando all'attuale legame di Michelle con un'altra donna, intuisce come alla ragazza sia mancata, negli anni delicati dell'adolescenza, la presenza di una solida figura maschile. Comincia ad affiorare in lui un sentimento di affetto, per una figlia mai avuta, condito da infatuazione.
Un pomeriggio Guenièvre riceve la chiamata della madre: tornando lei molto tardi dal lavoro, le chiede se le fa piacere cenare da André.
Da quella sera la vita di André sarà stravolta. Presto si ritroverà prigioniero di un rapporto che lo porterà a esplicitare la sua adorazione per la giovane e che lei farà degenerare in padrona e sottomesso, chiudendogli ogni via d'uscita