La saga dei Talamini - I Belfi e le Vare Alte

Pur essendo alla quinta se non sesta esperienza letteraria, in quest'opera la scrittrice si eleva dalla pura narrazione di eventi familiari per descrivere non soltanto la saga di una famiglia ma di un'intera collettività che, colpita da una rivoluzione che stava cambiando le sorti e l'identità di un intero continente- l'Europa- partecipa soffrendo a questi cambiamenti epocali che ne mutano irreversibilmente costumanze, credenze e modi di vita. La scrittrice descrivendo le peripezie di un gruppo di famiglie, connesse tra di loro da vincoli di parentela e da comuni interessi economici, delinea a grandi linee quella che fu una vera e propria trasformazione politica e culturale di un intero continente diramatasi fin nei piccoli paesi di montagna. Trasformazione graduale ma continua, irreversibile che, giunta ai nostri giorni, sembra essere quanto mai lontana da quei tempi e pur tuttavia ancora legata da sottili e invisibili legami di affetti e di ricordi ad un passato che appare remoto ad uno sguardo non attento ma che ancora vive nei cuori, all'interno delle mura, nei paesaggi, nei panorami ancestrali. Sono legami che sembrano superati ma che vivono e pulsano ancora mentre altri legami si vanno intessendo con genti una volta nemiche o semplicemente lontane. L'autrice, forse inconsapevolmente, ha saputo tracciare, descrivendo le peripezie di un clan famigliare, la trasformazione avvenuta negli ultimi due secoli nell'intera vallata del Boite, quale è il Cadore occidentale con la conca ampezzana. rivoluzioni politiche e tecnologiche, guerre, mutamenti dei costumi e delle abitudini, anche alimentari, sembrano aver distrutto quell'epoca che appare lontana ma che ancora vive in ricordi che vengono a galla rivedendo vecchie fotografie e che fanno rabbrividire di emozione tornando di quando in quando alle antiche magioni ove si identificavano i membri di famiglie collegate tra loro da numerosi vincoli di parentali e vivificate dal ricordo di coloro che un tempo furono famosi esponenti che hanno scritto, assieme a tanti altri protagonisti, la storia di un paese e di una intera provincia. Ricordi che sopravvivono e lasciano un'impronta profonda nelle coscienze di coloro che pur lontani da quelle terre vi si sentono ancora fortemente legati da un vincolo incancellabile, quello del sangue e della terra. di Cesaremaria Glori Un libro che interessa sicuramente i tanti appassionati di genealogie cadorine. Tanto più che la famiglia sulla cui storia s'incentra la ricerca ha per titolo La saga dei Talamini. I Belfi e le Vare Alte. Ne è autrice Cecilia Talamini, discendente dal ramo denominato "Jeta" del prolifico ceppo di Vodo di Cadore. Rigorosa e accurata l'indagine, condotta sulla scorta di documenti d'archivio che hanno consentito di risalire alle origini e al passato di un casato dal quale sono usciti, fra gli altri, illustri personaggi quali don Natale Talamini, anima del Risorgimento cadorino, e il giornalista Gianpietro Talamini, fondatore de "Il Gazzettino". Filo conduttore dell'opera è il racconto delle vicende legate al ramo da cui l'autrice deriva, rappresentato da laboriosi imprenditori, stabilitisi ad un certo punto in Germania per la produzione e vendita di gelati e successivamente passati a Conegliano. Ma il pregio del libro consiste nel riuscito intento di collegare e intrecciare memorie private a grandi eventi susseguitisi nel panorama storico cadorino. Ciò si rileva, ad esempio, nella narrazione che rievoca il dilagare in Cadore delle truppe napoleoniche alla fine del Settecento o in quella che riporta il lettore all'epopea risorgimentale, la grande stagione che vide assurgere il Cadore a protagonista nel cammino verso il riscatto dell'Italia dal dominio straniero. Qui emerse anche la figura di Giovanni Antonio Talamini, patriota del 1848, annoverato fra i difensori di Venezia, in contatto e corrispondenza con Pier Fortunato Calvi. di Bruno De Donà

Cecilia, appassionata di ricordi familiari, ripercorre e descrive la storia della sua famiglia da molte generazioni, fin dalla fine del 1970, intrecciando le vicende dei suoi antenati con gli episodi della storia cadorina e anche di quella italiana. Nel libro sono infatti rievocati Giovanni Antonio Talamini Minotto, patriota combattente a Venezia nel 1848, e Gianpietro Talamini, fondatore del Gazzettino e amico e parente della famiglia; sono riportate le vicende del Cadore sotto la dominazione veneziana, napoleonica, austriaca, italiana e negli episodi delle guerre del risorgimento e di quelle mondiali. Sono sottolineati infine i drammi e le fortune dell'emigrazione, motore e veicolo delle sorti dei Talamini Jeta, come di tante altre famiglie cadorine in Europa e in America. Il libro ha come sottotitolo: i Belfi e "la vara autes" (Belfi è il cognome della nonna materna di Cecilia; "La Vara Autes" sono una località di mezza montagna con prati. Proprio il ricordo ripetuto a questi prati, passati in eredità, costituisce il "filo rosso" che si snoda lungo i capitoli che raccontano i protagonisti della saga di famiglia. L'opera si compone di una narrazione, di un'ampia galleria di foto e di documenti ed è impreziosita soprattutto da una trentina di alberi genealogici che riportano gli ascendenti di molte famiglie di Vodo con nomi e date. di Michele Moretta