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La Marineria molese nel '900

La Marineria molese nel '900

di Vincenzo D'Acquaviva (Autore)

Il volume, pagg. 528; è un saggio, formato 21x30; oltre 500 illustrazioni; si compone di sette parti:
I) parte storica; II) le testimonianze dei pescatori impegnati a Levante negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta del '900; III) La Scuola Marittima; IV) I Cantieri Navali; V) Il Porto; VI) Le Lotte dei Marittimi Molesi negli anni Sessanta; VII) Appendice, contenente il Lessico del Mare e soprannomi in dialetto molese con traduzione italiana, iconografia e miscellanea.
I contenuti dell'indagine, che si è sviluppata nell'arco di tre anni (dal novembre 2011 al marzo 2015), si intrecciano con le storie e le interviste di molti protagonisti (alcuni ultranovantenni) che hanno svolto l'attività di pesca a Suez, a Porto Said, in Istraele, a Massaua, eccetera. Le loro vicende personali - esperienze di vita e di lavoro vissute lontano dagli affetti, speranze e delusioni, aspirazioni e sconfitte, rivalità e risentimenti personali, sofferenza solitaria e nostalgia...

"Nell'impresa di rendere tangibile al lettore questa complessa rappresentazione del mondo, l'autore - cercando di contemperare l'occhio del profano con il rigore scientifico - si avvale di molteplici metodologie d'indagine, quali la compilazione di un lessico specifico, l'intervista e l'indagine d'archivio, alternando alla parola scritta della ricostruzione storico-sociale (macro e microstorica) e lessicologica l'oralità delle vicende e dei protagonisti" (Anna Consiglio).

Informazioni editoriali

Data di uscita
2016
Editore
Youcanprint
Pagine
528
DRM
Watermark
ISBN
ISBN
9788892602137

Recensioni clienti

5 su 5 stelle sulla base di 2 Recensioni
Da Waldemaro Morgese il 01 set 2021
Ebook

Ricordo di aver manifestato interesse per il primo libro di Vincenzo D’Acquaviva “Il sogno americano e…l’Altramerica”, pubblicato nel 2000. Tanto che nel 2006 gli proposi di presentarlo alla rassegna che ora ha il nome “Building Apulia”, un format da me concepito quand’ero direttore della “Teca del Mediterraneo”. Ne fui tanto interessato che, su sua proposta, invitai a fare da “testimonial” Jerome Krase, professore nel Brooklyn College della N.Y. University. L’incontro con il noto sociologo d’Oltreoceano fu molto interessante. In fondo D’Acquaviva aveva colto – attraverso una bruciante esperienza personale di emigrato in USA - fin dall’inizio del XXI secolo una problematica che si sarebbe ripresentata negli anni a venire: penso ad esempio ad una ricerca di studiosi di Harvard del 2014, che giunge alle conclusioni cui D’Acquaviva era pervenuto già allora. Questo incipit mi è servito per ben inquadrare l’autore del recente “La marineria molese nel ‘900 –Vicende storiche e protagonisti: da Ləvàndə a Punéndə” (Grafiche Vito Radio Editore, Putignano 2015). Un libro ponderoso di 530 pagine arricchito da referenze bibliografiche, da un indice di circa 1.200 nomi, da un apparato iconografico massiccio e, in appendice, da un “lessico del mare e soprannomi” molto interessante: a dimostrazione dell’impegno certosino di ricerca che il libro racchiude. Un libro che prosegue una lunga fatica di ricerca, documentaria e interpretativa che l’Autore ha perseguito nel corso di questi anni, con importanti pubblicazioni. Il volume si compone di sei parti, oltre l’appendice. La prima parte sono cenni storici, la seconda contiene testimonianze e contributi di persone del mondo della marineria molese, la terza è un approfondimento sulla Scuola Marittima di Mola, la quarta raccoglie cenni storici e testimonianze sulla cantieristica molese, la quinta approfondisce le problematiche del porto di Mola, la sesta ricostruisce le lotte dei marittimi molesi del periodo 1969-1971. L’impianto del libro mescola ricostruzioni storiche e materiali d’archivio con vive testimonianze attuali, attraverso una ricerca che è riuscita a coinvolgere anche numerosissime persone viventi: un impianto, quindi, alquanto originale, che ha il merito di presentare il tema del libro (la marineria molese) in modo assolutamente piacevole oltre che con apporto di notizie inedite in gran quantità. Un altro merito del libro è il suo prepotente “irrompere” (per così dire) nella comunità molese: già la partecipazione alla prima presentazione in una affollatissima sala cinematografica ne è stata eloquente testimonianza, ma sono certo che il libro resterà come elemento costitutivo dell’identità della nostra comunità. Per queste caratteristiche, bisognerebbe che il Comune deliberi di sostenerlo e soprattutto che nelle Scuole sia promosso come strumento – anche archivistico – di approfondimento della storia, della vita sociale e dell’economia di Mola.

Da Chiara Curci il 01 set 2021
Ebook

La memoria storica del popolo di Mola di Bari è conservata nelle pagine dell’ultimo libro di Vincenzo D’Acquaviva “La marineria molese del ‘900 - Vicende storiche e protagonisti: da Levante a Ponente”. Un volume che racconta non solo la storia della marineria molese, ma le vite di chi ha vissuto quei lontani momenti, come i pescatori molesi, che carichi di coraggio e speranza, all’inizio degli anni venti si recavano a Levante, dall’arcipelago greco all’Egitto, da Suez a Porto Said con le paranze a vela, per dare benessere alle loro famiglie. Un pezzo di storia che sarebbe andato perduto e avrebbe continuato a vivere solo nell’antica memoria di chi ancora sopravvive a quegli anni. Un rapporto di simbiosi con il mare quello che da sempre caratterizza i molesi e che l’autore ha voluto mettere in evidenza parlando di tutti i settori marittimi, toccando anche il tema dell’immigrazione Emigrato negli anni settanta negli Stati Uniti, D’Acquaviva è sempre stato vicino alle tematiche dell’immigrazione raccontate nel 2000 con il suo primo libro autobiografico “Il sogno americano e...l’altramerica” e successivamente nel 2010 con “Il Mondo Nuovo” nel quale ripercorre le esperienze delle migrazioni attuali. In questo suo nuovo libro è evidente il grande amore per il suo paese che lo ha spinto a dedicarsi a una indagine sul campo durata tre anni. «Le ricerche per questo libro – racconta Vincenzo D’Acquaviva, autore del volume – sono incominciate nel novembre del 2011, ci sono voluti ben tre anni per raccogliere tutte le informazioni e i dati. La prima intervista è stata a un pescatore di Mola che all’epoca aveva 94 anni e da lì ne ho ascoltati cinquanta, ogni volta attingevo notizie sempre nuove e uniche. E poi ancora documenti dall’archivio di Stato, dalla biblioteca comunale e nazionale, insomma tutto ciò che mi poteva aiutare a comprendere fino in fondo quel periodo storico». Il libro, presentato il 3 luglio scorso a Mola di Bari nel cinema Metropolis alla presenza di numerose persone, è diviso in sette parti e consta di una introduzione storica, di una riservata alle interviste, di una sezione dedicata alla storia della scuola marittima dalla nascita nel 1931 fino al 2000, comprese quelle di Monopoli, Barletta, Molfetta e Bari, della storia dei cantieri e del porto, di un capitolo dedicato alle lotte marittime che durarono dal 1969 al 1971, di un lessico del mare in dialetto molese e di oltre 500 foto che raccontano la storia attraverso le immagini. «È un libro appassionante – continua lo scrittore – non solo per i molesi, ma per tutti coloro che sono interessati alla storia navale. Con l’aiuto della professoressa Anna Luisa Rubano della facoltà di Lettere e Filosofia, dipartimento di dialettologia, dell’Università di Bari ho raccolto anche una serie di termini dialettali che non conoscevo. È stato amore a prima vista con questo nuovo lessico e per questo motivo abbiamo inserito un glossario e un elenco con i soprannomi che venivano affibbiati ai pescatori. Molti familiari mi hanno ringraziato perché ho parlato di un pezzo di storia che Mola non può dimenticare».

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