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Gli anni immobili... Sono nata dall'acqua nella terra della Fata Morgana - Poesie

Gli anni immobili... Sono nata dall'acqua nella terra della Fata Morgana - Poesie

di Annamaria Barreca (Autore)

"Gli anni immobili" costituiscono un'Antologia che raccoglie sei raccolte di liriche: le prime cinque sono libri da me pubblicati dal 1990 al 1999; l'ultima sezione "Gli anni immobili" contiene poesie inedite. L'opera si presenta coesa ed arricchita alla fine da un'antologia critica sui testi pubblicati precedentemente. Completano l'Opera le mie notizie biografiche.

Autore

Annamaria Barreca
Annamaria Barreca
18 pubblicazioni Visita la pagina Autore

Informazioni editoriali

Data di uscita
2020
Editore
Youcanprint
Pagine
472
ISBN
ISBN
9791220307291

Recensioni clienti

1 su 5 stelle sulla base di 2 Recensioni
Da Annamaria Barreca il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

“Gli anni immobili… Sono nata dall’acqua nella terra della fata Morgana” rappresenta una summa di tutte le poesie scritte da Annamaria Barreca e pubblicate dal 1990 sino al 2009. Si tratta di poesie che non hanno avuto visibilità nei bookstore on-line. La Barreca ha scritto del dolore e della gioia, delle cadute e della difficile ripresa. Ha raccontato della sua fragilità e della forza che è riuscita a trovare in se stessa. Si è colpevolizzata e si è assolta. Ha imparato a perdonare quella giovane donna inesperta, piena di presunzione e capace di gettarsi in qualsiasi battaglia certa della sua vittoria. Ha preso atto delle sue sconfitte ed ha fatto sì che esse diventassero terreno di studio e ricerca verso una crescita più consapevole e profonda. La parola è stata la sua arma di difesa ed offesa con rispetto perché è solo grazie ad essa che la poetessa si è ritrovata più completa e consapevole delle proprie potenzialità. Nella fattispecie la parola è diventata poesia. Così ha scritto e scritto, per sessant’anni, ed ha riempito pagine e pagine, poi, nel 1990, ha trovato la forza per aprirsi agli altri attraverso la pubblicazione della sua prima silloge “Con discrezione”, perché questo era il suo modo di porsi verso gli altri: Nel 1993, dopo avere scritto intensamente per tre lunghi anni ed avere realizzato una seconda raccolta dal titolo “Addio angelo” ha deciso di partecipare al concorso “Donna e Scrittura” dove vince il primo premio: un assegno da un milione di lire e la pubblicazione gratuita di 1000 copie del libro, che in mano all’editore Pasquale Falco, è stato presentato a Roma, Napoli, Taranto, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria. Tanti gli incontri fortunati con critici come Giuseppe Selvaggi e Antonio Coppola, o con scrittori come Roberto Pazzi e giornalisti-scrittori come Pierfranco Bruni. riscatto. timidamente, con delicato Dietro pressione dell’Editore Pasquale Falco, lieto del successo del libro, la poetessa decide di pubblicare nel novembre dello stesso anno “Il nome spezzato”, che già nel titolo racconta la mia storia: la separazione dal marito ormai imminente e la difficoltà a ricostruirsi dentro. Le liriche di questa silloge, raccontano tutto ciò e lo sublimano, lo trasfigurano, perché la poesia è anche questo. Ma Annamaria non è un’isola, bensì un insieme di isole, ognuna con le sue peculiarità. Nasce in lei la necessità di sperimentare, di dire e non dire, la sua poesia si fa sempre più criptica ed essenziale. Dopo tre anni di questo lavoro nasce, nel 1999, la raccolta “Arcipelago Alfa”, poesie senza titolo, in cui l’Alfa rappresenta la nuova vita ed la Nostra si fa Arcipelago e traghetto la sua esistenza di isola in isola sempre più decisa a capire chi è e cosa vuole. Le sue isole, nel libro, sono i sette capitoli in cui esso è diviso ed ogni capitolo tratteggia un aspetto che lei indaga: “Tocco divino”, analizza il rapporto con la fede e la religiosità; “Senza titolo”, raccoglie quelle pagine alle quali non è necessario dare un nome; “Mea culpa”, sviluppa un esame introspettivo profondo e doloroso; “Le parole del non senso”, cercano di configurare un vissuto inconscio, gli interrogativi senza risposte; “Surrealistica”, si nutre di sensazioni incontrollate, che non temono il giudizio, il verso è finalmente libero; ”L’uomo del vento”, è dedicato al proprio compagno ed alla loro storia che viene trasfigurata; “To…” è una breve raccolta di poesie dedicate ad alcune persone care all’Aurice. La raccolta viene pubblicata nel dicembre dello stesso anno con le Edizioni Tracce di Pescara. Nel 2005, compone e pubblica con l’Associazione Belmoro di Reggio Calabria il poemetto “quando incontrai il mio compagno”, a lui dedicato. L’ultima parte del volume contiene 41 poesie inedite, dal titolo “Gli anni immobili”. Si tratta di liriche che non hanno trovato collocazione in alcuno dei testi succitati. La raccolta è divisa in quattro parti: Parole d’amore, Dedicate, Intimistiche e Poesie in rima (?). La poetessa dedica loro il capitolo finale perché gli anni trascorsi, da quando ha cominciato a scrivere, sembrano essersi rarefatti in un tempo non tempo, che non obbedisce ai ritmi usuali e non scandisce ore, minuti, secondi, bensì il tempo della scrittura: le pause, le interlinee, il caos che precede ogni creazione. Un tempo immobile nel suo modo di concepirlo. In esse ogni verso rappresenta una parte di sé alla quale non intende rinunciare: la sua parte migliore legata inscindibilmente alla parola poetica, l’unica in grado di riequilibrare il suo viversi fuori e dentro. Conclude l’antologia una raccolta di commenti critici che hanno supportato i testi ivi rappresentati e le notizie biografiche. Prof.sa Patrizia Beraud

Da Annamaria Barreca il 22 mar 2021
Pubblicazione cartacea

La poesia è la mia ancora, il mio punto fermo, raccoglie le mie paure e le mie incertezze. Così Annamaria Barreca definisce la sua vera passione Una poesia oltre ogni ispirazione, vera riflessione sulla dimensione umana. Così si esprime Angela Ambrosoli Stilo, critico letterario. “ La prima raccolta, Con discrezione, ha sottolineato Angela Ambrosoli Stilo, vede Annamaria un po’ in punta di piedi, atteggiamento tipico di chi sa che l’umiltà è un valore, e sente il bisogno di dire con discrezione. In Addio Angelo l’autrice dichiara la sua nuova condizione di spirito rattristato, angelo caduto, con rammarico. In Arcipelago Alfa vi è la donna maestra che ha imparato e insegnato come sopravvivere al dolore ed alla sofferenza.” Gli scritti più recenti sono caratterizzati da versi ridotti ad una sola parola, rastremati. Vorrà dire qualcosa questo modo di scrivere? La stessa Angela Ambrosoli risponde: “ E’ una poesia ridotta all’estremo, senza nessi logici, vi è grande ambiguità in ogni verso. Non è un capriccio o un’ostentazione d’arte. L’idea c’è, ed è moderna: rinviene l’indicibilità e la difficoltà di comprensione del vivere contemporaneo ma anche l’idea per convivere con il dolore e non è facile esprimere ciò in versi. Il lettore dovrà avvicinarsi a questa poesia con sensibilità cogliendo le concettualità e le intuizioni perché è necessario intuire quelle schegge di verità dentro le parole, su cui Annamaria ha lavorato per ben tre anni.” Prof.ssa Angela Ambrosoli Stilo.

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