Il tuo cento

Un egoismo altruistico. Se ci pensi è proprio così! Hai quel pensiero che non riesci a mandare via, ma non per questo vuol dire che lo tieni per te. In fondo quel pensiero è ospite della tua mente e allora cos’è l’egoismo in questo caso? La tua abitudine è la sua benzina, la sua benzina è nel tuo garage. Sono rimasto affascinato da questo scritto, da questo loop con porta spalancata. Se dovessi trovare un termine per definirlo utilizzerei: dispendioso. Eh sì, è dispendioso l’utilizzo della mente per un meccanismo così viscerale. Quando capisci che è diventata un’abitudine anche i mezzi per andare oltre iniziano a manifestarsi: diventi Inegoista. Introspezione della tua parte uguale. Sei esattamente tu! Ogni cellula del tuo corpo è in ogni lettera scritta. Una simbiosi tra ciò che è tangibile con quello che non è. Il risultato? Tu! Fuori dai margini è esattamente dentro la vita. Hai acquisito l’essenza della vita, della relatività delle cose, dell’inesattezza dell’oggettività delle cose quando le stesse vengono viste dal dentro. L’attimo. Non sei andata fuori dai margini, ti sei posta esattamente al centro della vita. Cinica osservanza del proprio essere. Dubbi dentro certezze. Domande. Alterazioni mentali. Il tutto semplificato in un “Sei fatta così”. Qui avresti meritato una testata. Salti quel muro della paura grazie all’esperienze della tua vita. Puoi avere timore di un qualcosa ma mai paura. Hai la vita nelle scarpe, nei passi che hai fatto, nei chilometri che hai percorso, nelle miglia che hai navigato. La paura è lo sconforto di chi non ha vissuto sulla propria pelle. Come stai? Come sto? Ti chiedo… te lo sei mai chiesta allo specchio?! In ogni tuo scritto c’è una risposta a questa domanda, a queste domande. Ma allo specchio, tu, da sola, te lo sei mai detto? Universo. Le leggi dell’universo in poche righe. Ho poco da aggiungere, tranne che nella “Coesistenza“ dove hai spiattellato la chiave del vivere. “Universale”. Vuoi di più, si vuole di più. Inappagatezza è il primo sintomo di una complicità di vita con l’evoluzione dell’essere. Il suo contrario potrebbe riscontrarsi con la felicità. Qui però ci sarebbe da dibattere… La scatola delle emozioni, la apri e ci trovi un bigliettino con su scritto: vivi! Lontano da qui. Tornando sempre per poi ripartire. Non esistono punti ma punti e virgola. La vita è così. Tutto ritorna ed è quasi un sempre lontano da qui, da un nuovo posto. Forse già lo sai quanto è importante interagire con gli altri quanto con te stessa. Che il Karma è un boomerang e tu sei la mano che lo lancia. I pensieri colorano le “cose” del tuo essere, semplici sono i pensieri, pigia i tasti giusti sulla tastiera della tua mente. Semplice è questo scritto. Difficile la sua attuazione. Fantastica la sua realizzazione. Abbastanza per te. Tu che non hai numeri perché sei illimitata. Tu che sai già l’indirizzo dell’universo perché hai le leggi universali davanti ai tuoi occhi. Tu che hai compreso che per essere il Buddha bisogna solo mettere a fuoco ciò che conosci. Cuori paralleli. È una lettera d’amore senza destinatario. Cosa intendi per Toppe? “L’armonia” di “un’anima bella”…. Affiancare queste due poesie trasmette completezza! Condizionale di un distanziamento d’impulso. Cinico quanto reale. Credo sia la più diretta nella sua semplicità. Siamo la generazione dell’emoticon che non sa emozionarsi. Il fuori tempo. Il momento esatto per riuscirsi ad incrociare. Assenza di una presenza in “sole tramontato” e “Mi chiamo sono”; ricerca! Evoluzione di un ricordo. “Traccia #1”. Siamo particolarità che ritornano nella mente di chi ci ha vissuti. Sicurezza. Un abbraccio e “il tempo di una canzone”. Un luogo in cui si abbassano le difese. Si azzerano le distanze. Si annullano le differenze. In “fotogramma di una sensazione” ho riscontrato la paura dell’insaziabilità, del non appagamento. Del fatto che una volta ottenuta quella cosa si cerchi altro. Improvvisamente ti sei trasformata in una pittrice. “Soleggiato giorno di neve” è un quadro in composizione. Mostri tanti colori nella tua anima! Ti piacerebbe essere quello che sei. Nessuno sa di essere un qualcosa che non vede. Immortale! Riscontro in questi scritti una necessità. Un bisogno di essere. Un bisogno di essere riconosciuti. Di non essere trasparenti ma tangibili come il terreno sotto i piedi, il vento sulla pelle e la luce negli occhi. “Quando fuori piove” profuma di sole. Alla fine, che non è una fine ma un lieto inizio, ti viene tesa la mano. Da dove nuove avventure ti ritroverai a vivere. Dove scoprirai emozioni non ancora vissute e storie mai ascoltate prima d’ora. Perché “io disordine” e la malinconia servono solo per capire quanto è importante la luce. Quanto sei importante tu! È un’agenda questo libro. Un insieme di appuntamenti con la vita. Ritardi, anticipi, sensazioni in orario. A volte senza rimborso, altre con un credito viaggio posto sul proprio account. Loggati alla vita e salva le credenziali perché tu cara Antonella non sei in viaggio… ma sei il viaggio.