Il SaCriFicio

Recensione a ‘Il Sacrificio’, di Franco Tessaro, Youcanprint, Lecce, 2018 Oggi dovevo fare tutt’altro. Mi ero ritagliata un giorno tutto per me, per dedicarmi al mio nuovo libro. Ed invece questo nuovo romanzo di Tessaro mi ha chiamato a sé ed ho ‘dovuto’ -letteralmente- dedicarmi alla sua lettura. Già, perché lo stile asciutto, scevro di impurità dello stile di scrittura di Tessaro , la trama avvincente che pagina dopo pagina si fa stringente e sempre più profonda, non mi ha lasciato fuggire dalla narrazione. Non voglio dire nulla qui della trama. Nella sinossi si accenna a qualcosa che riguarda un esperimento, una farfalla, il Dna. Voglio invece soffermarmi sulla bravura di Franco, che aumenta romanzo dopo romanzo, creando storie in cui l’attenzione per il sociale, per l’ambientalismo si intreccia con una riflessione sulla natura umana e sui suoi difetti che portano a drammi e sofferenze. Eppure, punto in comune con gli altri romanzi precedenti, Tessaro crede nell’uomo e vede in questo animale dotato di cuore e ragione, una speranza. Anche qui il Sacrificio di uno salverà i molti e in qualche modo riporterà la giustizia laddove uomini folli di spietatezza ed hybris, hanno perturbato il destino umano. ‘Perché io? Cosa vi spinge a giocare con la mia vita? Perché devono essere sempre gli altri a pagare i vostri errori?’ (…) ‘Papà perché mi fai questo? Allora perché farmi crescere con il solo scopo di sopprimermi?’ (p.264) ‘Pensò di spostare il ramo aiutando il malcapitato che si dimenava senza nessuna speranza, invece lasciò che la natura facesse il suo corso e il bruco seguire la sua strada (p.267). Devo dire che queste due frasi mi hanno messo i brividi: indubbiamente il parallelo con il sacrificio del Cristo è evidente. Leggendole mi è tornato in mente quel grido ‘Eloi Eloi lama sabactani’ di Gesù rivolto al Padre. La chiusa successiva stessa non fa che riaffermare la scelta di sacrificio in questo caso di Erik, e nello stesso tempo, la sua comprensione che la Natura non deve essere forzata, come invece, con grande faciloneria, l’umanità si appresta a fare. Scrisse Bacone che alla natura si combatte solo obbedendole, ma l’uomo lo ha dimenticato e solo un piccolo grande eroe può cercare di porvi rimedio. Ottima lettura, grazie Franco.

Franco ha il dono di smuovere le coscienze con le sue storie. C'è molto da riflettere sulla storia che ha intrecciato con delicatezza, affrontando temi scottanti come la partenogenesi, le modifiche del dna, gli aborti e la megalomania umana, che si fa sberleffo del dono della vita umana. Non mi soffermo a parlare della trama (o vi rovinerei il gusto di immergermvi nella lettura), quanto sui sentimenti che da questa lettura emergono prepotenti, rivoltandovi lo stomaco e la coscienza, si spera. A volte, una lettura, non deve essere solo un momento di svago, ma l'occasione per mettere a nudo l'anima e far i conti su quanto le nostre azioni, nel piccolo e nel grande, provocano. Questo è un grido che si leva per ricordarci che siamo quel che facciamo, e che prima o poi ne dovremo pagare il conto. Se cercate una lettura di intrattenimento guardate altrove, vi ritroverete anche con l'amaro in bocca, di fronte a uno specchio che non vi rimanda la vostra immagine ma le conseguenze del cammino intrapreso da un'umanità ormai alla soglia del suo declino. Grazie Franco per questa perla e per quel che suscita negli animi, serve ogni tanto ricordarsi che niente è eterno e ogni vita va rispettata.