Il ritratto e la mongolfiera

Filippo, manager torinese di successo che opera nel programma per la TAV, ha sposato una rampolla dell'alta borghesia. Ha ambizioni di carriera, ma anche una sua singolarità; riesce a comunicare telepaticamente con le opere d'arte. Durante una visita alla GAM di Torino si imbatte nel ritratto di una giovane donna, che lo colpisce.
Un brutto giorno ha un terribile incidente, che la polizia sospetta sia stato doloso. Viene salvato per miracolo, e rimane diversi mesi in coma, assistito dalla giovane infermiera Eloisa. Al ritorno dalla convalescenza trova una situazione completamente mutata in ufficio; viene demansionato e finisce per dare le dimissioni. Anche il suo matrimonio, già traballante, va in crisi.
Si sistema in un piccolo alloggio e cambia radicalmente abitudini. Inizia a frequentare Eloisa, con cui potrebbe nascere qualcosa, ma è sempre più preso dal ritratto, che gli rivela come stia tentando, con duri esercizi di meditazione, di rendersi in materico. Scoppia la pandemia del Covid19 e si trova solo, confinato in casa. Un giorno però, attraverso le cuffie con cui ascolta musica, incredibilmente gli giunge proprio la voce del ritratto.