Il giovane Kyro e il pastore Kuzo

"Un silenzio circondava i pastori del villaggio, ai lati del sentiero roccioso si sentiva il grido degli uccelli, la giornata appariva luminosa, Kyro appena svegliato, ammirava dalla piccola finestra della grotta le meraviglie della natura. La 'valle dei pastori' sembrava un paradiso, dove tutto suonava, le cime alte a vedersi che brillavano al sole, le montagne chiare, sopra la sua testa brillava il cielo turchino vuoto e infinito. Il vento rombava furiosamente, e le sue raffiche investivano tutto, il vento che rapiva le parole e mozzava il respiro di Kyro. Il pastore Kuzo era fuori a fumarsi il solito sigaro cubano, le capre pascolavano tranquillamente sui dirupi, brucando i cespugli, il pastore pensava al cagnolino dal collare d'oro, una fiamma argentea nei suoi occhi. Kyro usci fuori e disse al pastore seduto sul solito cippo di legno a fumarsi il sigaro; raccontami la tu storia: Raccontare la mia storia caro Kyro? - ma non potrei scrivere tutto o come fanno i poeti che ha volte si sentono Dio. Ti dico solo, la storia di ognuno di noi è importante, eterna, divina in ognuno lo spirito prende forma, in ognuno soffre il creato, in ognuno si crocifigge il redentore (Hesse). La mia vita è stata un sentiero, sono stato rana, lucertola, formica, lepre, sono diventato sapiente, tutti noi veniamo dalle nostre madri..."