Il faro

Si!..gliene devo dare atto. Molti uomini vivono la loro quotidianità in modo irrazionale,essi, infatti,sono al continua ricerca di qualcosa di irreale che li conduca fuori da un contesto monotono e privo di mordente. Concludendo: Penso che il suo libro sia unico nel suo genere,ben scritto,con una congrua varietà di parole contenute in frasi semplici che attirano l'attenzione del lettore La trama, ben definita,inquadra un problema esistenziale di un finto perbenismo che occlude la porta alla romantica fantasia. Scusi ma lei è parente della compianta Marisa?Pensi che io sono cresciuto con le sue canzoni.Un saluto.

Una storia che, coi ritmi narrativi di chi sa scrivere, appassiona nell'evolversi della trama, senza incorrere in trucchi banali per avvincere i lettori meno accorti. Fare ciò in una storia d'amore non è facile. Basta poco per ritrovarsi in un "racconto rosa" che, pure, ha una sua ragion d'essere. Ma in questo caso la storia d'amore si coniuga a tormenti profondi dell'individuo, complicati dalla relazione di coppia che si scontra, a sua volta, con il tempo che passa e con i cambiamenti esistenziali proposti dalla vita. È bella la lotta tra mascolinità e umanità di Gabriele, che sembra saper conciliare i richiami avventurosi del sesso e le comodità famigliari, ma si trova in difficoltà quando l'amore irrompe. Ma come potrebbe non innamorarsi di Fiamma? Lui, che nel saltare da un'avventura a un'altra, "senza impegno", manifesta una voglia di vivere che si esprime in superficie. In un "tocca e vai" che lo protegge da responsabilità affettive profonde, ma non ne soddisfa il bisogno. Bisogno che non può essere soddisfatto "senza impegno". Anzi! L'impegno è "conditio sine qua non" per conchiuderne le necessità. Ma per farlo ci vuole coraggio, tenacia. Proprio quello che manca a Gabriele, che accomoda la sua viltà nelle protettive mura domestiche. Insomma tutto ciò che non è Fiamma. Prima ragazza, poi donna coraggiosa, generosa, tenace, leale, onesta, fedele agli impegni d'affetto in cui mette ordine senza cedere a compromessi. Finanche quando si tratta si dover riparare a suoi errori. E nell'intreccio tra queste vite e quelle degli altri - nell'incontro e nello scontro tra le esperienze che ne disegnano personalità affatto significative in rapporto a luoghi, strutture sociali, ruoli, Storia, situazioni - che la narrazione diventa letteratura. Laddove si perde l'individuo il racconto diventa romanzo. La ricerca di sé si dipana nell'intricata realtà dei fatti che avvengono, a loro volta intricati. Una verticalità di sentimenti incrocia l'orizzontalità di un sociale che impone mobilità tra dentro e fuori. La trama e l'ordito. Insomma, il tessuto di una qualità superiore letteraria in cui il "Faro" è Fiamma che illumina il cammino. Che farà Gabriele in piena tempesta?