Il Caso Giuliotti (a 60 anni dalla morte)

Domenico Giuliotti, chi era costui? Un tipo strano, uno scrittore cristiano che nell’anno del naufragio del Titanic iniziò a proclamare prossima l’Apocalisse, arrabbiandosi di brutto, come Sgarbi, mentre l’Europa godeva ancora la sua Belle Epoque. Passando dalla Toscana precocemente rossa delle Leghe e del socialismo rivoluzionario a cui si sentiva ideologicamente affine, a quella della reazione sanfedista, aretina e violenta del “Viva Maria”, converte anche Federigo Tozzi e Giovanni Papini, trascinandoli a destra dall’estrema sinistra, precedendo così di un cinquantennio altri ‘compagni di ferro’ quali Alessandro Meluzzi che dal comunismo della banlieu torinese approda alla chiesa greco-ortodossa attraverso un percorso tortuoso ma chiaro e genuino, ma si pensi anche ad un Liguori che dalle molotov passa alla direzione del settimanale di Cielle, o ad un Ferrara che comunque mantiene una opzione laica per i valori cristiani riscoperti e che lo porteranno a schierarsi con Silvio Berlusconi in difesa delle libertà sociali.