Fatali coincidenze

Alfredo è un padre di famiglia, un uomo senza ombre, un lavoro onesto, una vita tranquilla. Eppure qualcosa arriva a stravolgere questa serenità; è l’apparenza che inganna oppure si tratta di una “fatale coincidenza”? Mentre le pagine scorrono e i personaggi si delineano, ci si interroga su cosa sia potuto accadere, e in un attimo ci si trova all’interno di un giallo ben costruito. La tensione non manca, la storia regge bene e con piacere posso dire che riesce a chiudersi con un finale tutt’altro che scontato. Chiunque lo leggerà si troverà a divorare le ultime pagine senza rendersene conto. Se dovessi trovare una metafora direi che questo libro potrebbe essere un pranzo semplice e genuino in cui le false piste, i colpi di scena, le storie che si intrecciano ne sono la portata principale. Il contorno è fatto da personaggi ben descritti, umani, con le loro sensazioni, i loro problemi, e sopratutto il loro istinto, la tavola è apparecchiata con semplicità e sapienza e vi troviamo due splendide città italiane con la loro storia, i loro monumenti e gli angoli meno battuti. Chi vive a Roma, come me, avrà senz’altro pensato di uscire di casa e andare a farsi due passi in alcune di quelle strade descritte, soffermarsi sui particolari mai osservati fino a quel momento, sui volti degli artisti di strada e nel frattempo magari avrà immaginato di vedere le vicende e gli eventi dei protagonisti del libro. Insomma per non tirarla troppo per le lunghe, a quella fascia di lettori che ama scoprire autori autoprodotti, lontani dagli scaffali in prima fila delle grandi librerie e che ama leggere romanzi gialli consiglio vivamente questa opera!

Giallo avvincente ed imprevedibile, pieno di riflessioni e piccoli aneddoti culturali. Sicuramente consigliabile in attesa del seguito con i nuovi casi del capitano B.