C'era l'Aquila Nera

Che cosa si può trovare in un mercatino dell'antiquariato? Fra l'impossibile delle cianfrusaglie si può mettere la mano su un vecchio diario. Un diario vecchio, ma non tanto vecchio. Distante nel tempo, il tempo giusto perché le cose siano cambiate molto, ma che ne rimanga anche una traccia di memoria che sia possibile verificare. E se, leggendolo, ti accorgessi che ci sono delle coincidenze con te che l'hai comprato? Scoprire di essere della stessa città e forse anche di avere, più o meno, la stessa età di chi l'ha scritto? Scopri anche che a distanza di anni, gli anni si ripetono uguali; gli stessi giorni, le stesse date; Pasqua e Natale, il giorno di Ferragosto e la festa del Santo, trecentosessantacinque ripetizioni. Però sono sempre due anni lontani, la città è cambiata e quella lettura ti mostra cose che non avresti supposto, storie dimenticate nelle pieghe del tempo. Due donne, due anni. Due donne: quella del passato, che racconta di sé nel ritrovato diario, e quella moderna, che cerca di leggerne le emozioni con la lente del presente. Quanto diverse sono le sensazioni che vivono? Quanto diverso è il passato dal presente, nella vita di tutti i giorni e nella vita delle due donne? La città è sempre la stessa ed è una città vera: Padova. Una Padova che è cambiata fra un diario e l'altro; negozi, bar, cinema, sensi unici e molto altro. Di sicuro non c'è più l'Aquila Nera, un albergo che si trovava in centro città. E il cuore? Quello mantiene dinamiche immutate.

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Roberto Carraro
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